Fumo di sigarette: punto della situazione a dieci anni dalla legge “Sirchia” A dieci anni dall’entrata in vigore della legge Sirchia, che ha sancito lo stop al fumo nei luoghi pubblici, il Ministero della Salute ha rilevato che nonostante la diminuzione dei fumatori, le sigarette continuano ad attirare soprattutto i giovanissimi, a partire dagli 11-12 anni di età. Tra gli effetti positivi la diminuzione del 18% della prevalenza dei fumatori, riduzione dei ricoveri per infarto del 5% ogni anno e diminuzione del 25% delle vendite dei prodotti del tabacco. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’ambito del Piano d’azione globale per la prevenzione della Malattie croniche, ha fissato l’obiettivo della riduzione di un ulteriore 30% della prevalenza dei fumatori entro il 2025: per raggiungerlo l’Italia dovrà impegnarsi di più, sottolinea il Ministero, spiegando che “e’ stata ampliata la tutela dei giovani attraverso la legge che ha vietato il fumo anche negli spazi esterni degli istituti scolastici e l’innalzamento ai minori di 18 anni del divieto di vendita dei prodotti del tabacco, ma c’e’ bisogno di una maggiore consapevolezza dei danni del fumo e di un’azione più incisiva e coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti, come, ad esempio, il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Economia”. Seguendo le indicazioni della Convenzione OMS per il Controllo del Tabacco (approvata nel 2005 e diventata legge in Italia nel 2008), potrebbe, ad esempio, essere perseguito un aumento costante dei prezzi delle sigarette ed essere consentita la destinazione diretta di una piccola parte delle tasse sul tabacco ad azioni di prevenzione. Per saperne di più: Quotidiano Sanità